Le grotte
Con il termine generico di “grotte” si intendono le morfologie profonde di origine carsica, formatesi per azione dell’acqua. Si tratta di cavità sotterranee che si possono suddividere in due grandi categorie: grotte a prevalente sviluppo orizzontale e grotte a prevalente sviluppo verticale.
Nelle Alpi Carniche le cavità d’alta montagna hanno un andamento prevalentemente verticale, con una successione di pozzi e meandri, mentre le grotte di fondovalle sono solitamente costituite da gallerie sub-orizzontali e sifoni; le acque di queste ultime vengono spesso captate per alimentare gli acquedotti delle piccole frazioni.
In grotta si possono osservare, più frequentemente, saloni, gallerie, pozzi e sifoni.
Le gallerie possono essere vadose, quando l’acqua vi scorre a pelo sul fondo, oppure freatiche, quando ne sono completamente riempite.
I sifoni sono tratti di gallerie freatiche che collegano due gallerie vadose.
I pozzi invece sono scavati da acqua che proviene dall’alto, per stillicidio o cascata.
Nell’area del Geoparco, in particolare sul versante italiano, sono presenti numerose grotte. Per dare un’idea, solo l’area di Timau conta circa 70 grotte, delle quali ben 9 superano i 100 m di sviluppo!
Ѐ superfluo dire che l’esplorazione delle grotte è un’attività per esperti, che può essere molto pericolosa: è necessario essere accompagnati da speleologi o guide esperte, con le giuste attrezzature e nelle opportune condizioni atmosferiche!
Per farsi un’idea
Alcuni tra i più significativi sistemi carsici dell’area del Geoparco
Accanto al toponimo, tra parentesi viene indicato il numero di inventario presso il Catasto Grotte del Friuli (perciò preceduto dalla sigla Fr.: per distinguerlo dalle grotte censite al catasto Grotte della Venezia Giulia, indicate con il prefisso VG).