Scogliera Devoniana del Monte Coglians
ZurückIl Monte Coglians (2780 m), la vetta più alta della Regione, conserva ed espone i resti della più imponente “scogliera organogena” (ossia composta essenzialmente dall’accumulo di avanzi di organismi animali e vegetali) di età paleozoica oggi visibile in Europa. Non vi è nulla di equivalente in Italia o in Europa.
Un’altra caratteristica peculiare di questo straordinario geosito è quella di rappresentare un ambiente esotico rispetto all’area europea in cui si trova ora, e di essere di tipo pacifico.
La scogliera organogena, infatti, proliferò nel Devoniano inferiore e medio, quando l’area carnica si trovava nella fascia tropicale. Si trattava di barriere coralline situate probabilmente in mare aperto e circondate da bacini marini profondi. La scogliera si ampliò ininterrottamente per quasi 40 milioni di anni, raggiungendo uno spessore di 1400 metri e una estensione di parecchie decine di chilometri.
La sua varietà biologica non aveva nulla da invidiare alle odierne barriere australiane o dell’Oceano Indiano.
Vi si trovano oltre 500 specie fossili di coralli, stromatopore, trilobiti, gasteropodi, bivalvi e alghe, già studiati da Michele Gortani agli inizi del Novecento.
Il Monte Coglians rispecchia oggi la sua originaria elevazione di scogliera devoniana che dominava un bacino perioceanico: più di mille dei suoi quasi tremila metri li deve alla crescita e all’accumulo dei resti corallini.
Come arrivare
In auto, da Forni Avoltri si prosegue per Collina, quindi si raggiunge il parcheggio del rifugio Tolazzi. Da qui parte il sentiero CAI 144 che porta al Passo Volaia. La difficoltà del percorso è data dal dislivello, di circa 600 m