Successione triassica del Monte Bivera
ZurückLa Formazione di Monte Bivera è stata qui studiata ed istituita da Giulio Pisa, che in questo luogo morì il 15 settembre 1976 insieme a Riccardo Assereto e al figlio di quest’ultimo, colpiti da una frana staccatasi a seguito di una violenta scossa di terremoto.
La cengia rossastra, poggiante sulla prima piattaforma carbonatica tirassica, la Dolomia del Serla, rappresenta alla base la Formazione di Dont, e sopra, lo stratotipo della Formazione di Monte Bivera (Anisico superiore), qui presente con gli spessori più potenti (oltre 20 metri).
Nella parte alta sono ancora visibili blocchi chiari di Dolomia del Serla: megabrecce che testimoniano franamenti sottomarini, conseguenti all’attività tettonica distensiva tardo anisica. Quest’ultima portò all’annegamento della piattaforma del Popera e alla successiva deposizione dei sedimenti bacinali delle formazioni calcaree del Dont e del Bivera stesso.
Al di sopra della cengia rossastra si incontro la seconda piattaforma carbonatica, ladinica, dei calcari dolomitici del Monte Tiarfin. In continuità, sul versante occidentale affiorano lembi limitati della formazione ladinico superiore dei Calcari Rossi ad Ammoniti (Calcari del Clapsavon). All’interno di questi è presente una ricca fauna fossile ad invertebrati (soprattutto ammonoidi) e più rari resti di vertebrati marini (in località Pian delle Streghe).
Segue, sulla cresta più morbida delle quote minori, la successione bacinale ladinico-carnica, troncata da un ramo della linea tettonica di Sauris (spettacolare è il contatto tettonico alla Forcella della Croce di Tragonia) che determina la ripetizione della successione permo-triassica.
Come arrivare
L’assetto generale del geosito è osservabile anche da lontano (Sauris di Sopra, dorsale Monte Festons-Monte Oberkofel). La successione triassica è ben esposta solo sulle pareti orientali del Monte Bivera, apprezzabili da casera Giaveada, a cui si giunge da Sauris di Sopra attraverso i sentieri CAI n. 209 (carrareccia) e successivamente n. 234 (sentiero).
Un altro ottimo punto di osservazione, più impegnativo da raggiungere, è lo straordinario sito del Pian delle Streghe, raggiungibile salendo da Casera Giaveada lungo l’erto sentiero CAI n. 234a, oppure percorrendo il sentiero CAI n. 212 Pisa-Assereto, da Casera Chiansaveit (oltre Casera Razzo) o in senso inverso salendo da Casera Costa Baton (Forni di Sotto). In entrambi i casi occorre prevedere un lungo avvicinamento.