Grotta presso la centrale di Timau (Fr. 89)
BackSi apre alla base della parete del Gamspitz, poco al di sopra del Fontanone. La prima parte della grotta è un adattamento militare operato intorno agli anni ’30. Superando la ripida parete settentrionale si giunge a un terrazzino e alla parte naturale della grotta, con un’ampia galleria, una condotta che porta a un finestrone sulla parete esterna, un percorso che si restringe e in alcuni punti richiede brevi arrampicate, fino a presentare, in direzione N, una serie di camini verticali.
Le grotte di Timau hanno richiamato l’attenzione degli studiosi già nell’Ottocento, sia per l’interesse economico legato alle mineralizzazioni (rame-argento) presenti in zona, sia per l’imponente sorgente del Fontanon. I Marinelli (Olinto e Giovanni), il Lazzarini, De Gasperi e Gortani, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, ne riferiscono i risultati delle loro esplorazioni: si stabilisce infatti che non si tratta di cavità naturali, bensì antiche gallerie di miniere di calcopirite.
Durante la Prima Guerra Mondiale anche questo sistema di gallerie, come altri, venne parzialmente adattato dai belligeranti a fortino.