Conoide di deiezione dei Rivoli Bianchi di Tolmezzo
IndietroUn conoide di deiezione è un deposito torrentizio caratterizzato dalla forma a ventaglio e dal tipico processo di trasporto e deposizione dei detriti.
Il Conoide dei Rivoli Bianchi ha un raggio compreso da 1 km, in direzione del Monte Strabut, e 2 km verso il Tagliamento. Si estende su una superficie, variabile, di circa 2 km². I detriti che compongono questo poderoso accumulo provengono dal disfacimento del nucleo centrale del Monte Amariana (v. geosito Piega del Monte Amariana), formato da sedimenti carbonatici di età triassica superiore Dolomia Principale)
La natura dolomitica del rilievo ne ha favorito l’intensa fratturazione.
Il massiccio, pervaso da fitti sistemi di fratture, è collocato in un’area ad elevata sismicità che causa ricorrenti crolli e cedimenti. Questi, a loro volta, concorrono a rifornire di detriti il ripido solco del torrente Citate, la cui stretta gola ricalca l’omonima faglia sub-verticale.
Lo sviluppo del conoide ebbe inizio con il rialzo termico che portò al ritiro della coltre glaciale dell’ultima delle fasi glaciali würmiane alpine. Il ridotto bacino idrografico del torrente Citate agisce dunque da quasi 20.000 anni come nastro trasportatore dei frammenti rocciosi rilasciati dalle pareti del Monte Amariana lungo la sua faglia verticale.
La mobilizzazione e il trasporto dei detriti non è legata tanto al valore medio di piovosità annua, quanto all’intensità di pioggia nell’unità di tempo: un afflusso di pioggia medio, infatti, viene facilmente assorbito dai detriti grossolani; al contrario, in occasione di forti temporali l’acqua che cade ne determina la mobilizzazione.
Si ritiene che in tempi precedenti all’epoca storica la crescita del conoide sia stata molto più rapida di quella recente, soprattutto durante la fase tardo-glaciale, quando l’instabilità atmosferica favoriva piogge abbondanti e concentrate.
L’evoluzione recente del Conoide può essere osservata anche confrontando il suo aspetto attuale con le fotografie e cartografie del secolo scorso. Negli anni Venti il torrente Citate distribuiva i suoi detriti lungo il fianco meridionale del ventaglio. Successivamente questo venne disattivato: la differenza è visibile a occhio nudo, con la parte stabilizzata coperta da vegetazione, a differenza di quella attiva.
Oggi l’intero apparato, sebbene sempre attivo, è regimato da un argine spondale nella parte apicale del conoide. L’intervento ha avuto l’effetto di convogliare il flusso delle acque e dei detriti nella parte settentrionale del conoide, lontano dalla viabilità stradale e dall’abitato della frazione di Betania.
Come arrivare
Il sito è raggiungibile dalla strada che da Tolmezzo conduce ad Illegio: si può parcheggiare l’automobile presso la palestra di roccia e percorrere un itinerario ad anello, servito da pannelli illustrativi, che permette di osservare questo geosito nei suoi numerosi aspetti. Alla sezione Geotrail Rivoli Bianchi è possibile scaricare il percorso nei vari formati.